Saqqara, dista circa 30 km a sud della capitale egiziana, comprende un sito funerario che ospita un grande numero di tombe e mastabe, in cui la piramide a gradoni di Djoser spicca come la più antica tra quelle finora rinvenute. Questa venne edificata da Imohtep nel 2770 a.C., architetto divinizzato dai greci come Esculapio, il quale ebbe l’idea di sovrapporre più mastabe conferendo all’opera la forma caratteristica.
Oltre a questa, una serie di piramidi accessorie in vario stato di conservazione popolano l’area desertica.
Quest’area comprende il sito archeologico più vasto di tutto il paese e storicamente uno dei più rilevanti, dato che in essa sono rappresentate tutte le principali dinastie faraoniche. Se Menfi fu infatti la capitale del Regno Antico, Saqqara fu la necropoli reale almeno fino alla III dinastia e continuò ad esserlo per circa 3000 anni dopo l’avvento di Giza e Tebe come altre necropoli. Almeno 17 faraoni sono stati seppelliti nell’area.
La piramide a gradoni di Djoser (o Zoser), è senza dubbio la più famosa di Saqqara. Costruita nel XXVII secolo a.C. dall’architetto Imhotep per il faraone della terza dinastia che porta lo stesso nome della piramide. Costituisce la struttura monumentale scavata nella pietra più antica al mondo. Al giorno d’oggi la piramide è chiusa, è proibito visitarla all’interno, ma contemplarla dall’esterno rimane comunque uno spettacolo mozzafiato.
Molte delle piramidi di quest’area sono state costruite in tempi economicamente non floridi, per cui, i materiali non pregiatissimi non hanno resistito al tempo. Oltre alla citata piramide di Djoser, capolavoro dell’architettura, rimangono, in diversi stati di conservazione, altre dieci piramidi, alcune sono aperte alla visita. La più interessante di queste è sicuramente la piramide di Teti, faraone della sesta dinastia, il cui sarcofago rimane ancora nella camera funeraria.
L’area di Saqqara ospita anche un impressionante serie di tombe e mastabe, tra cui la mastaba di Kagemni, il giudice capo di Teti e la mastaba di Ti, il sovrintendente delle piramidi a Abusir. Ciò che è particolarmente interessante di quest’ultima tomba, è che i rilievi e i fregi di questa sono stati accuratamente restaurati e sono considerati uno dei migliori esempi conservati dell’arte dell’antico regno.
La scoperta di altre 4 tombe
Quattro tombe egizie di dignitari dell’Antico Regno e del Primo periodo Intermedio, quindi fra i 4.700 e 4.000 anni fa circa, sono state recentemente scoperte a Saqqara.
Lo segnala una nota diffusa dal ministero del Turismo e Antichità egiziano. I sepolcri in pietra sono riemersi durante scavi effettuati nell’area sul lato nord-orientale della piramide del re Merenra e sono stati ispezionati oggi dal ministro del Turismo e delle antichità egiziano, Khaled El-Enany, e dal segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, Mostafa Waziri.
Waziri ha comunque anticipato che i sepolcri sono in buone condizioni e appartenevano ad alti funzionari, precisa il testo inglese fornito a giornalisti.
Una tomba apparteneva a un dignitario di nome Iry ed è costituita da un profondo pozzo che conduce ad una camera decorata con scene funerarie. Vi è stato rinvenuto un sarcofago in pietra calcarea.
Un seconda tomba era di una donna che potrebbe essere la moglie di un uomo di nome Yaret e ha un pozzo funerario rettangolare, informa ancora il testo aggiungendo che un altro sepolcro apparteneva un sacerdote e purificatore, Pepi Nefhany. In questo caso il pozzo funerario è profondo sei metri.
Un terzo pozzo, della stessa misura, fu costruito per una donna di nome Petty che era l’unica responsabile dell’abbellimento del re e sacerdotessa di Hathor.
La quarta tomba era stata allestita per un uomo di nome Henu, “sorvegliante e supervisore della casa reale”: è costituita da un pozzo funerario rettangolare profondo sette metri, precisa il dicastero annunciando che saranno condotti altri studi per svelare ulteriori segreti di queste tombe.