Nonostante sia un Paese relativamente piccolo in termini di popolazione (ma molto grande in estensione), la sua lunghissima storia, l’ambiente e la cultura della Norvegia la rendono molto curiosa e interessante.
Le curiosità sulla Norvegia sono tante, alcune scontate e altre poco conosciute; ci raccontano un Paese particolare e con un’identità molto forte.
La capitale Christiania
Le radici della capitale norvegese sono profondamente legate alla cultura vichinga e la sua storia va dalla fondazione della città, avvenuta nel XI secolo, fino ai giorni nostri.
A partire dall’800 d.C., i vichinghi solcarono le acque scandinave fino agli inizi del XI secolo. Durante questo lungo periodo di tempo, furono protagonisti di sanguinose battaglie in mare aperto, conquiste e spedizioni polari.
Nel 1314, il re norvegese Haakon V fece di Oslo la capitale del regno e commissionò la costruzione della Fortezza di Akershus. Grazie a quest’opera difensiva, Oslo acquistò via via sempre più rilevanza, mettendo in secondo piano le due città più importanti dell’epoca: Bergen e Trondheim.
Tuttavia, nel 1536, con l’unione dei regni di Danimarca e Norvegia, Oslo perse il titolo di capitale per ben tre secoli.
Durante il periodo medievale, Oslo si riprese da diversi incendi, almeno fino al 1624, anno in cui un incendio devastante rase completamente al suolo la città. Il re Cristiano IV decise quindi di trasferire la capitale nelle immediate vicinanze di Akershus e la battezzò con il nome di Christiania, denominazione mantenuta fino al 1925.
Il salmone norvegese alla conquista del Giappone
La più grande invenzione dopo il salmone norvegese è il sushi al salmone! Creato dai norvegesi e non dai maestri giapponesi del pesce crudo. Non solo: gli scandinavi hanno anche preso per la gola il Giappone tanto da far cambiare le abitudini gastronomiche.
Ma come è arrivato il salmone norvegese in Giappone?
1970: in Giappone non si importa un solo pesce dall’estero; soprattutto non si usa il salmone crudo per il sushi e sashimi. Ma a metà degli Anni 90 la situazione cambia radicalmente per via della pesca intensiva: sulle tavole del Giappone manca il pesce. Cosa fare? Semplice: bussare alle porte dell’ambasciatore norvegese a Tokyo e iniziare un piano di collaborazione tra i due Paesi.
Ma rimaneva sempre e solo un ostacolo: il salmone crudo, per i giapponesi, non è commestibile. E’ stata la Norvegia stessa a prendere in mano la situazione, anche con una campagna pubblicitaria, per far cambiare idea all’opinione pubblica che alla fine ha iniziato a consumare sushi con il salmone come intanto molti altri Paesi nel mondo stavano già facendo a partire dagli Stati Uniti.
Sciatori nati!
Nelle caverne di Rodoy, isola al largo della costa settentrionale della Norvegia, sono stati scoperti graffiti raffiguranti la silhouette stilizzata di uno sciatore che risalgono a poco dopo l’età della pietra.
I resti più antichi di sci sono quelli rinvenuti a Ovrebo, sempre in Norvegia, che datano dall’età del ferro. Sull’uso degli sci in epoca storica esistono molte testimonianze di storiografi e cronisti, a partire da Strabone (geografo greco vissuto tra il I secolo avanti Cristo e il I secolo dopo Cristo) e Procopio di Cesarea (storico bizantino del VI secolo dopo Cristo) fino al sacerdote italiano Francesco Negri, che nel 1663 raggiunse il circolo polare artico e, nel suo resoconto intitolato Viaggio settentrionale, fornì una descrizione precisa degli sci allora in uso da quelle parti.