Molte nazioni hanno già alleggerito le restrizioni sulla vita sociale ed economica o si apprestano a farlo. Ecco la situazione nei vari Paesi Europei.
Austria
Dal 5 marzo sono state revocate quasi tutte le restrizioni per frenare i contagi da coronavirus. Già dal 12 febbraio Vienna aveva iniziato ad allentare le misure, dando l’addio per le attività non essenziali e i luoghi della cultura alla restrizione che consentiva l’ingresso solo a persone vaccinate contro il Covid o guarite dopo aver contratto l’infezione.
Il governo ha anche deciso di sospendere la vaccinazione obbligatoria contro il Covid prevista da metà marzo: una misura che aveva introdotto il mese scorso e che aveva provocato grandi polemiche nel Paese.
Francia
Le restrizioni sanitarie — come distanziamento, mascherine e lavoro a distanza — non sono più in vigore nei luoghi di lavoro e non è più obbligatorio indossare le mascherine nei luoghi chiusi.
Spagna
Dall’8 febbraio non è più obbligatorio l’uso delle mascherine all’esterno, con la Catalogna che ha eliminato quasi tutte le restrizioni.
Le discoteche riaprono senza limite di orario né obbligo di esibire una certificazione anti-Covid all’ingresso.
Germania
Il 20 marzo è scattato il piano per mettere fine e gran parte delle restrizioni anti Covid. Il piano in tre punti sul quale è stato trovato l’accordo prevede uno stop graduale alle restrizioni per gli assembramenti privati, i negozi, ristoranti e alberghi.
Regno Unito
L’allentamento delle misure con la revoca del green pass e dell’uso delle mascherine è già scattato a metà gennaio, dal 21 febbraio poi sono state annullate le ultime restrizioni compreso l’isolamento obbligatorio per i contagiati.
La linea è: «Convivere con il Covid» in una fase in cui «la pandemia non è finita», ma la diffusione della variante Omicron è tornata sotto controllo nel Paese, come certifica il calo consolidato di contagi e ricoveri ospedalieri.
Danimarca, Svezia e Norvegia
Dal primo febbraio la Danimarca non considera più il Covid una malattia socialmente critica e ha tolto l’obbligo di indossare mascherine su mezzi pubblici e nei luoghi al chiuso o avere il Green pass per entrare in discoteche, caffè, autobus e ristoranti. Le autorità continuano comunque a raccomandare l’uso della mascherina negli ospedali, nelle strutture sanitarie e nelle case di cura.
Sulla stessa strada la Svezia, con ristoranti e bar che tornano agli orari normali e niente più Green pass, perché il «il Covid non è più considerato una patologia che minaccia la società».
Anche la Norvegia ha abolito tutte le restrizioni, compreso distanziamento e mascherine, mentre solo gli adulti sintomatici dovranno fare il tampone e l’isolamento dei positivi passa dall’essere un obbligo a una semplice raccomandazione.
Olanda
Dal 25 febbraio il Paese è tornato ad una quasi normalità. Niente più chiusura alle dieci per i locali pubblici che potranno essere aperti fino all’una di notte, mentre anche altre limitazioni vengono superate per stadi, teatri, cinema e ristoranti. Rimane in vigore l’obbligo del test anti-Covid per alcuni eventi indoor, mentre le mascherine rimarranno sui mezzi pubblici ed aerei.
Svizzera
Da venerdì 18 febbraio la Svizzera ha revocato la maggior parte delle misure anti-Covid. Mascherina e green pass non sono più necessari per accedere a negozi, ristoranti, istituzioni culturali, altre strutture aperte al pubblico e manifestazioni. Le misure sanitarie per l’ingresso in Svizzera saranno totalmente abolite.
Belgio e Lussemburgo
A metà i governi dei due Paesi vicini hanno allentato le restrizioni. In Belgio hanno riaperto le discoteche e è stato revocato il limite sull’orario di chiusura e il numero di persone ai tavoli in bar e ristoranti. I bambini sotto i 12 anni non devono più indossare la mascherina a scuola e lo smart working quattro giorni a settimana non è più obbligatorio ma solo consigliato. È possibile organizzare concerti con persone in piedi ed eventi all’aria aperta.