Cattedrale di Palermo
La Cattedrale di Palermo costituisce quasi un compendio perfetto della millenaria storia della città. Prima basilica paleocristiana poi moschea, nell’ambito della lunga dominazione araba; infine nuovamente chiesa con i Normanni. Una miscellanea di stili che non lascia indifferenti, e a cui vanno ad aggiungersi le tombe reali, tra cui il sarcofago di Federico II e, soprattutto, la tomba di Santa Rosalia, patrona della città.
Palazzo dei Normanni
Palazzo dei Normanni la più antica residenza reale d’Europa nonché la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. Al suo interno si trova la meravigliosa Cappella Palatina, costruita nel 1130 per volere di Ruggero II di Sicilia. Due gli ingressi per il Palazzo dei Normanni. Il principale, riservato alle pubbliche autorità, è in Piazza del Parlamento; quello turistico, invece, è su Piazza Indipendenza.
Fontana Pretoria
Al centro dell’omonima piazza, di fronte il palazzo comunale, c’è la “Fontana Pretoria” o, come la chiamano i palermitani, la “Fontana della Vergogna” per via della nudità delle statue tutte attorno (altri sostengono che il riferimento sia invece alla corruzione delle classi dirigenti locali del XVIII e XIX secolo).
I famosi mercati
La parola chiave è “abbainare” espressione che rimanda ai richiami chiassosi dei venditori dei mercati di Palermo. Un linguaggio pubblicitario sui generis pieno di allusioni e metafore, funzionali alla vendita dei prodotti esposti. Un rito, insomma, che quotidianamente si ripete nei tre mercati più grandi della città: la “Vucciria”, “Ballarò” e il “Capo”. Visitare questi luoghi è esercizio indispensabile per approfondire il “genius loci” del capoluogo siciliano in cui sono ancora evidenti le influenze della lunga dominazione araba. Tracce che rimandano ai termini utilizzati per attirare i compratori, ma anche alla capacità dei mercatali di accogliere gli extracomunitari che negli ultimi anni hanno aperto bottega a fianco le attività storiche. Insomma, il kebab con crocchè e arancine. In una parola: Mediterraneo.
Il Duomo di Monreale
La Cattedrale di Santa Maria Nuova, meglio nota come Duomo di Monreale, è un’altra tappa dell’itinerario arabo-normanno nel 2015 entrato a far parte del Patrimonio Unesco (ne fa parte anche la Cattedrale di Cefalù). Si trova a soli 5 chilometri da Palermo, nella centralissima Piazza Vittorio Emanuele, e da un punto di vista architettonico è un compendio perfetto della storia civile, politica e religiosa della Sicilia. All’impronta normanna, infatti, ben visibile nei ricchi mosaici bizantini che decorano l’interno della chiesa, fa da contraltare il gusto barocco del porticato che precede l’ingresso, mentre l’altare maggiore e l’organo sono rispettivamente del ‘700 e del ‘900.