Napoli è la città dei contrasti, del bianco e del nero che si incontrano, del bene e del male che si scontrano.
I Quartieri Spagnoli sono tra le zone più antiche e caratteristiche del cuore pulsante di Napoli e da secoli fiancheggiano la sempre viva e affollata Via Toledo, che fa da confine tra due spazi della città con una conformazione e una storia completamente diversa: da una parte si ha il lusso della Galleria Umberto I, il Teatro San Carlo, il Palazzo Reale, le ampie strade di origine fascista che hanno sostituito l’antico Rione sanità, dall’altra abbiamo un intricato reticolo di vie.
I Quartieri Spagnoli, tristemente famosi, da un lato, per la loro storia passata fatta di degrado e microcriminalità , sono saliti alla ribalta negli ultimi anni per una serie infinita di iniziative e movimenti (come “Cuore di Napoli”) che qui hanno trovato la giusta miccia per nascere, portando turisti, curiosi e gli stessi napoletani a spendere con piacere qualche ora tra i loro vicoli.
Ieri, oggi e domani
Quando sono nati, i Quartieri Spagnoli avevano una vocazione precisa: era il XVI secolo e dovevano accogliere i militari spagnoli addetti a placare eventuali rivolte della popolazione. Erano anche, però, dimora temporanea per altri soldati di passaggio, diretti verso altri luoghi di conflitto.
Ma i Quartieri Spagnoli sono anche tanto altro: antico e moderno, folklore e residenza di studenti universitari, storia ed arte che diventano testimoni di uno stile di vita che, qui, si conserva ancora assolutamente “napoletano”, proprio come quello di un tempo. I panni stesi e penzolanti dai fili agganciati alle finestre e ai balconcini si sposano con i murales meravigliosi e giganteschi che moltissimi artisti del nostro tempo stanno regalando a questa parte della città così tipica, così particolare, così unica nel suo genere, anche per aspetto urbanistico.
Tantissimi sono gli edifici importanti che dominano il paesaggio, tra chiese, ville e palazzi storici, che si sviluppano all’interno di un’area che, durante gli scavi per la realizzazione di una fermata della metropolitana, ha anche regalato alcuni reperti antichissimi databili intorno al 1500 a.C. e al Medioevo.
Quali sono i luoghi da visitare nei Quartieri Spagnoli?
5 luoghi da visitare nei Quartieri Spagnoli
Mercato della Pignasecca
E’ tra i mercati più conosciuti e frequentati dai napoletani. Il nome del mercato e della strada che lo ospita deriva da un’antica leggenda. Si racconta che un vescovo scomunicò un pino che si seccò nel giro di qualche giorno: da qui il nome “pignasecca”.
Chiesa di Sant’Anna di Palazzo
La bellissima chiesa di Sant’Anna di Palazzo è una chiesa monumentale che si erge in vico Rosario di Palazzo. Fu costruita per celebrare la vittoria di Lepanto contro la flotta dell’esercito ottomano nel 1571.
Arco dei Quartieri Spagnoli
Il complesso della Ss.Trinità delle Monache, conosciuto anche come Parco dei Quartieri Spagnoli, è uno dei più vasti complessi abbaziali di Napoli. Sorge nel quartiere di Montecalvario e confina con la Certosa di San Martino, il Castel Sant’Elmo e il complesso di Santa Lucia Vergine al Monte.
Pedamentina
Dai Quartieri Spagnoli è possibile raggiungere la Certosa di San Martino, attraverso un complesso sistema di rampe di scale conosciuto come la Pedamentina. Più di 400 scalini per raggiungere la collina del Vomero e godersi uno dei panorami più belli di Napoli.
Tra Vichi e Vicarielli
A rendere così caratteristico questo quartiere sono i vichi e vicarielli che lo attraversano. Per cogliere la sua vera anima, la bellezza autentica di questo luogo, il consiglio è di perdervi tra le sue stradine, alla scoperta casuale di odori, rumori, colori e angoli nascosti.