Il Natale in Italia è una cosa seria: ogni famiglia ha le sue tradizioni tramandate di generazione in generazione. Tra l’albero di natale, il presepe, il panettone e i regali, le tradizioni natalizie italiane sono rituali attesi tutto l’anno. Dicembre è un mese magico sia per i grandi che per i più piccini, e le città si trasformano per ricreare l’atmosfera natalizia che rende tutti più felici (e più buoni). La cosa affascinante è che, a seconda della posizione geografica, cambiano quelle che sono le tradizioni natalizie italiane, a riflettere quella che è la cultura del territorio. Tuttavia, da nord a sud il comun denominatore è solo uno: passare del tempo sereno con la propria famiglia.
Decorazioni, Presepe e calendario dell’avvento
Il Presepe è una rappresentazione del giorno in cui Gesù è nato a Betlemme, fatta con delle statuine che rappresentano i personaggi del tempo. Solitamente il presepe è composto da una capanna in cui appaiono Maria, Giuseppe e Gesù con il Bue e l’Asinello. Vi sono gli Angeli e altre statuine raffiguranti i pastorelli e le pecore. Tra le tradizioni natalizie italiane del Sud vi è il celebre presepe napoletano che usa le statuine di terracotta e riproduce in maniera molto dettagliata le scene della nascita di Gesù.
Oltre al presepe c’è un altro simbolo che rappresenta pienamente il Natale nel nostro Paese: l’albero. L’albero di Natale viene generalmente decorato l’8 Dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione. È un momento in cui tutta la famiglia è riunita e ognuno dà il proprio contributo.
Le decorazioni, principalmente composte da palline e luci, vengono create in casa oppure acquistate. Oggi vengono utilizzati soprattutto alberi artificiali, che hanno il pregio di poter essere riutilizzati negli anni. Un piccola curiosità: vengono utilizzate le palline poiché la leggenda racconta di un povero giocoliere, che girava nelle strade di Betlemme durante la nascita di Gesù. Il poveruomo era triste, perché non poteva permettersi di portare un regalo al Bambino Gesù. Sfruttando le sue doti artistiche fece uno spettacolo solo per lui, strappando un sorriso al Bambino con le sue palline colorate. Un altro classico simbolo del Natale è la stella cometa.
Secondo la tradizione italiana, l’8 dicembre viene decorata anche il resto della casa, e si dedica questo giorno di festa anche alla preparazione del presepe.
Alcune famiglie italiane, soprattutto nel Nord Italia, preparano il Calendario dell’Avvento. Si tratta di 24 caselle (o tasche) che rappresentano i giorni che mancano al Natale, a partire dal 1° dicembre. In ogni tasca viene posizionato un piccolo dono per i bambini, come un dolcetto o un piccolo oggetto.
Babbo Natale
Durante le feste natalizie i bambini aspettano con ansia l’arrivo di Babbo Natale. La figura di questo omone panciuto, con la lunga barba bianca, deriva dalla leggenda di San Nicola. Questo santo, infatti, è conosciuto come “il protettore dei bambini”. La storia racconta che San Nicola riportò in vita tre bambini uccisi da un oste. In alcuni paesi del Nord Italia i bambini ricevono i doni il 6 dicembre, giorno in cui si festeggia il santo.
In altre città del Nord Italia, come Bergamo e Verona, i più piccoli per tradizione attendono con ansia la mattina del 13 dicembre, perché al risveglio potrebbero trovare i regali desiderati.
Una settimana prima della felice mattina, i bambini scrivono una lettera a Santa Lucia, in cui dichiarano di essere stati buoni e richiedono i regali che vorrebbero ricevere. Per ringraziare la santa, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, i più piccoli preparano una ciotola con la farina per l’asinello, una tazzina di caffè per Santa Lucia, un po’ di pane per il suo cocchiere e un piatto con biscotti, vino, torrone e frutta. I bambini dovranno far attenzione a non lasciarsi incuriosire troppo, pretendendo di vedere la Santa all’opera! Al risveglio, oltre ai regali, i piccoli trovano anche i dolci. Babbo Natale è sicuramente il maggior portatore di doni nel nostro paese. Alcuni bambini aspettano con ansia la Vigilia di Natale, poiché a mezzanotte potrebbero magicamente apparire i doni sotto l’albero. In altre famiglie, invece, i regali arrivano la mattina del 25 dicembre.
La figura dell’uomo panciuto così come lo conosciamo oggi, vestito in rosso e trainato dalle renne, è un’invenzione degli anni ’30.
Il 24, 25 e 26 dicembre
Questi giorni sono caratterizzati anche dai tanti piatti che vengono preparati. Ogni regione (e famiglia) ha le proprie preferenze in cucina per Natale. I piatti tradizionali variano lungo l’Italia, ma ci sono degli elementi che non possono mancare, seppur presi in prestito da altre regioni: il pandoro e il panettone.
Il Pandoro e il Panettone fanno parte delle tradizioni natalizie italiane per eccellenza. Ogni famiglia ne consuma almeno uno per tipo durante le feste, e possono essere farciti con diverse creme, uvetta e canditi. Il panettone è una tradizione che viene da Milano e pare che il nome venga dall’espressione “Pan del Toni”: questo era un garzone di corte che la vigilia di natale aveva condito del pane con dell’uvetta per servirlo come dolce. Il Pandoro invece sembra avere origini veneziane e la parola “oro” proviene dal colorito dorato regalato dalle uova. L’eterno dilemma italiano sta proprio nel capire se sia più buono il pandoro o il panettone. Nel dubbio vi consiglio di mangiare entrambi!
Il 24 dicembre, ovvero il giorno della Vigilia di Natale, nella maggior parte delle case del Sud la sera si prepara una grande cena, esclusivamente con piatti a base di pesce. In alcune famiglie, a mezzanotte, si intonano dei tipici canti natalizi; altre invece vanno in chiesa per la tradizionale messa di Natale e poi restano in giro, oppure si incontrano in piazza per scambiarsi gli auguri.
Il 25 dicembre, alcuni bambini ritrovano i doni sotto l’albero, lasciati da Babbo Natale. Si prepara un pranzo molto importante, ricco di portate (le ricette sono principalmente a base di carne), di dolci (soprattutto con il miele) e di frutta secca. La tavola è ben decorata, in tema con la festività ricorrente. I colori che vengono usati principalmente sono il rosso e il bianco. I piatti italiani legati alla tradizione natalizia sono davvero molti e variano da una regione all’altra: ad esempio in Friuli Venezia Giulia viene preparata la zuppa di rape e cotechino (brovada e muset), in Sicilia lo sfincione.
Il 26 dicembre è il giorno di Santo Stefano, giornata che è diventata festiva sul calendario nel 1949. Durante questo giorno viene consumato il cibo avanzato dai giorni precedenti, oppure si preparano delle minestre.
Tu come passerai le tue vacanza di Natale?