Da marzo 2020, gli studenti di ogni ordine e grado, hanno imparato un nuovo modo di fare scuola, tanto che DAD (Didattica A Distanza) è ormai diventato un termine di uso comune.
L’emergenza sanitaria Covid-19 ha costretto i vertici dell’istruzione a ripensare il modello scolastico, con risultati non sempre all’altezza delle aspettative. Se da un lato la scuola telematica rende agile l’apprendimento, che può essere svolto senza spostamenti e con maggiore flessibilità, dall’altro impone una riflessione sulla qualità del medesimo e sulle “pari opportunità”.
Il Rapporto Annuale Istat 2020, infatti, ha evidenziato le diseguaglianze fra gli studenti del Sud Italia e quelli del Nord Italia: il 12,3% dei bambini e dei ragazzi fra i 6 i 17 anni (media nazionale relativa all’anno 2019) non possiede né un PC né un tablet, ma tale dato sale al 19% se geolocalizzato al Mezzogiorno.
I pro e i contro del nuovo modello di didattica
L’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus ha avuto effetti a cascata su tutta la società. I lavoratori e gli studenti (dalle elementari all’università) hanno imparato a conoscere lo smart working e la DAD. Con il trascorrere dei mesi è stato possibile tracciare un bilancio di questo cambiamento che, da provvisorio e di emergenza, è diventato routine per le famiglie.
Per quanto concerne la scuola, gli istituti scolastici e le università hanno cominciato ad attrezzarsi e oggi possiamo parlare di scuola telematica come di un sistema che, pur fra mille difficoltà, prova a funzionare.
Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi della DAD?
Vantaggi della didattica a distanza
Orari e spostamenti: è il primo punto vantaggio della didattica a distanza. Nessuno spostamento è richiesto alle famiglie e agli alunni per raggiungere la sede della scuola, con risparmio di tempo e di danaro (carburante, biglietto per i mezzi pubblici etc.).
Interattività: le piattaforme di messaggistica istantanea e di e-learning permettono una fruibilità maggiore dei materiali didattici, nonché avvisi e notifiche real time.
Zero distanza: docenti e studenti si sono improvvisamente trovati ‘sulla solita barca’ e hanno fatto i conti con problematiche comuni. Le videochiamate sono un mezzo molto usato dagli insegnanti per far sentire la propria vicinanza alle classi e, seppure attraverso lo schermo di un PC, per provare ad annullare la distanza. Dalla cattedra al salotto di casa, anche i prof hanno dovuto mostrare il loro lato più umano.
Svantaggi della didattica a distanza
Mancanza di interazione sociale: basterebbe questo punto per smontare tutti i castelli di presunte verità sul fatto che la tecnologia possa sostituirsi a qualsiasi attività umana. Il contatto umano fa parte del processo di apprendimento; la mancanza dell’interazione con il proprio gruppo sociale di riferimento è per gli studenti un aspetto fortemente penalizzante.
Problemi di connessione: che l’Italia non sia un Paese tecnologicamente evoluto, era un fatto noto anche prima del 2020. La pandemia Covid-19 ha però messo in evidenza quanto il problema fosse sostanziale. Zone non raggiunte da rete Internet, banda larga limitata soltanto ai grandi centri urbani e, come se non bastasse, una scarsa alfabetizzazione digitale hanno causato enormi problemi alla fruibilità delle lezioni scolastiche online.
Troppo tempo al PC: per i bambini della scuola elementare e della scuola media, ma soprattutto per gli adolescenti delle scuole superiori, il computer, il tablet e il PC sono diventati i principali ‘interlocutori’. Non più soltanto uno strumento per seguire le lezioni della didattica a distanza, ma anche un modo per coltivare il rapporto con i compagni, con chat e videochiamate e per svagarsi nel dopo scuola.