Arriva la firma finale delle istituzioni europee sul regolamento che istituisce il certificato digitale Covid UE, noto anche come Digital Green Pass, per facilitare gli spostamenti all’interno dell’Unione e contribuire alla ripresa economica. Il primo ministro portoghese, Antonio Costa, in rappresentanza degli Stati membri, la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, hanno siglato il testo finale al Parlamento europeo. L’entrata in vigore dei certificati è prevista per il primo luglio.
Il certificato permette ai viaggiatori all’interno dell’Ue di evitare di essere sottoposti a test e quarantene. Sarà un diritto per tutti i cittadini che abbiano questi requisiti:
– per chi è stato vaccinato;
– per chi è guarito dal Covid-19;
– per chi si sottopone a un test e risulta negativo.
I test molecolari hanno una validità di 72 ore, quelli rapidi di 48 ore.
La durata del green pass per i vaccinati è stata portata da 6 mesi a 9 inoltre, è stato deciso di rilasciare la certificazione contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino, con validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale. La durata della certificazione verde in caso di guarigione resta di sei mesi a far data dall’avvenuta guarigione dal Covid. In caso di tampone negativo, il certificato ha una validità di quarantotto ore dall’esecuzione del test.
Il certificato sarà rilasciato dalle autorità nazionali gratuitamente, in formato digitale o cartaceo e riporterà un codice QR che consentirà di verificarne l’autenticità in tutta Europa: per i certificati già emessi da Stati o regioni, è previsto un periodo di 6 settimane perché possano essere resi compatibili con il modello UE.
Chi è vaccinato avrà diritto al Green Pass 14 giorni dopo l’ultima dose (la prima per Johnson&Johnson e la seconda per gli altri vaccini, purché autorizzati dall’Ema). Chi è guarito potrà ottenerlo dopo un’unica dose di vaccino. Gli stati al loro interno potranno rilasciare Green Pass con regole meno restrittive, ma non verranno riconosciuti dall’Europa.
Dall’Italia all’estero
Gran Bretagna
Ai viaggiatori in ingresso nel Regno Unito vengono richiesti i quattro seguenti adempimenti:
- Presentare il risultato negativo di un test COVID-19 effettuato nei tre giorni precedenti il giorno della partenza e che soddisfi i parametri indicati dal Governo britannico. L’obbligo di mostrare un test con risultato negativo si applica agli arrivi da tutto il mondo e include anche i viaggiatori in transito e quanti si rechino dal Regno Unito all’estero per viaggi di durata inferiore a 3 giorni (in quel caso, il test potrà essere effettuato prima della partenza dal Regno Unito e mostrato al rientro). È richiesto che il risultato del test COVID-19 sia in lingua inglese, francese o spagnola e indichi, oltre all’esito negativo dell’esame, il nome del viaggiatore come indicato sul passaporto/carta d’identità, la data di nascita, la denominazione dell’esame effettuato e i recapiti del centro medico che lo ha effettuato.
- Compilare un formulario online (travel locator form) nei due giorni precedenti la partenza. Nel formulario viene richiesto un indirizzo specifico e un numero di telefono al quale i viaggiatori possano essere contattati.
- Osservare un isolamento cautelare di 10 giorni. Il luogo dove sarà effettuata la quarantena (indirizzo privato o COVID hotel) varia a seconda del Paese di provenienza.
È possibile ridurre la quarantena a 5 giorni utilizzando l’opzione test-to-release (se non si giunge/si è transitato in uno dei paesi oggetto di “travel ban”) effettuando un test a pagamento il 5° giorno di auto isolamento. Tale test va prenotato separatamente, riportando l’avvenuta opzione nel Passenger Locator Form. Si può optare per il test-to-release anche una volta arrivati in UK, compilando un nuovo PLF. Rimane un’opzione volontaria, per ridurre i tempi dell’auto isolamento ma non sostituisce i test obbligatori pre-partenza ed in occasione del 2° ed 8° giorno. - Effettuare due test COVID-19 in occasione del secondo e dell’ottavo giorno di autoisolamento nel Paese. I due COVID test devono essere prenotati e pagati prima dell’ingresso nel Paese (£210) tramite il portale dedicato.
Durante l’isolamento, è obbligatorio osservare le istruzioni sull’auto-isolamento del governo britannico e sarà consentito uscire dal luogo di auto-isolamento (hotel o indirizzo privato) solo in caso di cure mediche urgenti, necessità di supporto dei servizi sociali, necessità di generi alimentari e/o medicinali che non possono essere procurati con consegne a domicilio o da familiari o amici, funerale di un parente stretto, emergenza.
L’isolamento dovrà essere osservato anche da chi soggiorna nel Regno Unito per un periodo inferiore ai 10 giorni (per esempio, viaggiatori in transito con necessità di pernottare nel Regno Unito) sono tenuti ad osservare l’isolamento durante la permanenza sul territorio britannico. Si potrà comunque interrompere la quarantena per recarsi al confine e lasciare il Regno Unito.
Spagna
È consentito l’ingresso in Spagna da tutti i Paesi europei ed appartenenti allo spazio Schengen, senza obbligo di quarantena. Per chi proviene dalle aree considerate a rischio (Italia e altri Paesi UE inclusi) vige l’obbligo di presentare uno dei seguenti documenti: certificato di vaccinazione completa; test molecolare o antigenico negativo effettuato nelle 48 ore antecedenti l’ingresso nel Paese; certificato di guarigione dal coronavirus non antecedente i 180 giorni.
Francia
Tutti i viaggiatori provenienti da Paesi “Verdi” (Spazio Europeo, Australia, Corea del Sud, Israele, Giappone, Libano, Nuova Zelanda e Singapore) potranno entrare in Francia senza alcun tampone ma soltanto se già vaccinati (2 settimane dopo la seconda dose dei vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca; oppure 4 settimane dopo la somministrazione del vaccino Johnson&Johnson). In caso di assenza di vaccinazione, si potrà entrare in Francia sia con un test PCR che con quello antigenico effettuato 72 ore prima della partenza. Attualmente è in vigore in tutto il territorio della Francia metropolitana il coprifuoco dalle 23 alle 6.
Germania
La Germania non considera più l’Italia “area a rischio”. Chi nei 10 giorni precedenti l’ingresso in Germania è stato solo in Italia non ha quindi più nessun obbligo, se entra via terra (nemmeno di registrazione online). L’obbligo di dimostrare di essere completamente vaccinati, guariti o di avere un tampone negativo (PCR o antigenico) rimane invece per chi entra in aereo.
In generale, tutte le persone di età superiore ai 6 anni che fanno ingresso in Germania in aereo (da qualsiasi paese, anche non considerato a rischio) sono tenute a presentare prima dell’imbarco una documentazione che provi la vaccinazione, la guarigione o il risultato negativo di un tampone molecolare (PCR) o antigenico (rapido).
Per la normativa tedesca, si considera:
- vaccinato: chiunque abbia completato da almeno 14 giorni il ciclo vaccinale (una o due dosi a seconda del tipo di vaccino; comunque una sola dose per chi sia già stato malato di Covid);
- guarito: chiunque sia risultato positivo al Covid 19 non meno di 28 giorni e non più di 6 mesi prima;
- “testato negativo”: chiunque sia risultato negativo ad un tampone molecolare (PCR) o antigenico rapido (nelle ultime 72 ore se PCR; nelle ultime 48 ore se antigenico); nel caso degli ingressi da aree a rischio varianti, l’antigenico deve essere effettuato nelle 24 ore precedenti l’arrivo in Germania.
Grecia
Tutti i viaggiatori che entrano in Grecia, indipendentemente dalla nazionalità e dalle modalità di ingresso (volo internazionale, traghetti, valichi via terra, etc.), devono soddisfare una delle 3 seguenti condizioni:
- aver completato, da almeno 14 giorni, la vaccinazione contro il COVID-19 e presentare un certificato di vaccinazione in inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo o russo. Il certificato di vaccinazione deve includere il nome della persona come indicato sul documento di identità, il tipo di vaccino somministrato, il numero di dosi e la data di somministrazione.
- essere risultati negativi al COVID-19 mediante test, effettuato esclusivamente con metodo PCR ed eseguito mediante tampone orale o rinofaringeo entro le 72 ore precedenti l’arrivo in Grecia. L’esito negativo deve risultare da un certificato – che riporti la diagnosi di cui sopra, in inglese, francese, tedesco, italiano, spagnolo o russo.
- avere con sé un certificato di guarigione da Covid-19 negli ultimi 9 mesi o un certificato di risultato positivo del test molecolare PCR, che attesta al contempo che il paziente si è ripreso dall’infezione da virus SARS-CoV-2. Tale ultimo certificato deve essere stato rilasciato in un periodo compreso obbligatoriamente tra 2 e 9 mesi antecedenti all’ingresso in Grecia.