Il turismo è una delle più grandi attività economiche del mondo e guida la ricchezza, l’occupazione e lo sviluppo degli Stati e delle regioni. Purtroppo, a causa del Covid-19 nel luglio del 2020, secondo un’analisi della Coldiretti, è stata registrata una forte mancanza d turismo, con un calo del fatturato nel settore di oltre 3 miliardi di euro per le mancate spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Questo è quanto emerge da una analisi sugli effetti dell’obbligo di quarantena reso necessario dall’aggravarsi della situazione a livello mondiale con il record di 16 milioni di contagi e della diffidenza dei cittadini provenienti da Paesi dell’Unione Europea nonostante l’apertura delle frontiere.
Cosa è l’overtourism?
Per non ripetere gli errori del passato è importante affrontare un fenomeno che potrebbe verificarsi nuovamente nel futuro: l’overtourism. Un recente rapporto dell’UNWTO sull’overtourism nelle città, ha riconosciuto la necessità per il settore di “garantire politiche e pratiche sostenibili che minimizzino gli effetti negativi del turismo sull’uso delle risorse naturali, le infrastrutture, la mobilità e la congestione, così come il suo impatto socio-culturale”.
La parola “overtourism” viene definita nell’Oxford Dictionary con questi termini:
“eccessivo numero di turisti che visita una destinazione o attrazione popolare, determinando il danneggiamento dell’ambiente locale e dei siti storici, causando un impatto negativo sulla qualità della vita degli abitanti”.
In poche parole è il fenomeno del sovraffollamento turistico.
Capitali e città d’arte europee, ma anche mete paradisiache oltreoceano, stavano letteralmente crollando sotto il peso dei turisti. Il fenomeno negativo dell’overtourism, si è diffuso come conseguenza diretta dei voli low cost e delle piattaforme di prenotazione online. Le minacce e le inevitabili conseguenze del sovraffollamento turistico diventavano ogni giorno più visibili sui territori luogo del turismo di massa, anche se purtroppo i viaggiatori fanno fatica a rendersene conto.
Il caso di Venezia
Venezia è la capitale mondiale del fenomeno dell’overtourism.
Fin dagli anni ’80 il turismo ha rappresentato il motore economico della città storica, delle attività lagunari e dell’area metropolitana, le quali hanno beneficiato di tale sviluppo in termini di lavoro, di entrate economiche e di investimenti. Purtroppo, la crescente domanda turistica ha creato dei forti squilibri tra la popolazione residente, gli imprenditori locali, le necessità di preservare i beni artistici e culturali della città e la necessità di provvedere ai servizi ed alle infrastrutture per i visitatori.
Tra gli elementi che contribuiscono ad aumentare la pressione turistica, vi era l’impatto dei grandi eventi, come il Carnevale, la Biennale e la Mostra del Cinema, che possono essere interpretati come occasioni per attirare masse di turisti e quindi per estendere la stagionalità.
Venezia, inoltre, si posiziona tra i più attivi porti crocieristici d’Europa. I danni provocati dalle navi da crociera sono numerosi: dall’aumento del moto ondoso, alla perdita di biodiversità, dall’usura del patrimonio storico-culturale, all’aumento dell’inquinamento aereo, marino, elettromagnetico ed acustico, dal rischio di incidenti a, naturalmente, l’impatto turistico.
A seguito dell’accesso di queste enormi navi ad aree così delicate della laguna, si sono alimentate diverse tensioni tra i cittadini, i turisti e tra i difensori del patrimonio di Venezia. Nell’aprile del 2018, in seguito alle proteste contro le grandi navi, fu proibito alle crociere di capacità superiore alle 40,000 tonnellate di transitare presso il Canale della Giudecca e Bacino San Marco.
Come essere un turista responsabile? Dieci regole fondamentali
Quando viaggiamo, abbiamo la tendenza a trasferire nel posto che visitiamo le nostre cattive abitudini e a non preoccuparci più di tanto della natura e degli abitanti del posto. Con la speranza di tornare presto a viaggiare, ecco alcuni comportamenti che un turista responsabile dovrebbe seguire:
- Cerca il maggior numero di informazioni possibili sul Paese che stai per visitare.
- Se puoi, scegli operatori turistici, compagnie aeree e hotel che si impegnano nei confronti delle comunità ospitanti e dell’ambiente.
- Cerca di adattarti agli usi e costumi locali perché la vacanza è anche un momento di confronto con una cultura diversa.
- Supporta l’artigianato locale (bar, ristoranti, etc.) evitando le catene e i franchising.
- Porta come souvenir, ad amici e parenti, un oggetto speciale che parla del posto in cui sei stato per far girare l’economia locale.
- Instaura rapporti corretti e cordiali con le popolazioni locali, senza pregiudizi. Usa i servizi gestiti dalla popolazione locale, in particolare i trasporti e le strutture ricettive. In questo modo conoscerai meglio il Paese e la gente che lo abita e favorirai l’economia locale.
- Non acquistare prodotti fatti con materiali vietati (come ad esempio l’avorio) o animali a rischio di estinzione (purtroppo i più gettonati sono uccelli e rettili). Negli ambienti naturali, in particolare nelle aree protette, cerca sempre di seguire i sentieri e visita le aree protette a piccoli gruppi, accompagnato da una guida esperta, meglio se del posto.
- In hotel, chiudi sempre il rubinetto e spegni l’aria condizionata e le luci quando esci!
- Divertiti a provare la cucina locale: per quella italiana o internazionale hai tempo tutto l’anno.
- Ricorda: ogni tua piccola azione fa la differenza!
Infine
L’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite ha scelto il 27 settembre come “Giornata mondiale del turismo“, per mettere in evidenza l’importanza del turismo sostenibile, un contesto che stimola i viaggiatori e il settore turistico nel suo insieme a supportare obiettivi che includono la tutela dell’ambiente, la mitigazione del cambiamento climatico, la minimizzazione del consumo di plastica e la diffusione dello sviluppo economico nelle comunità interessate dal turismo. Nonostante l’ambire ad un turismo ad impatto zero sia un’utopia, sono sempre più diffuse diverse forme di viaggio che provano a sostenere e diffondere i principi di un turismo sostenibile. Riprendiamo a viaggiare con maggiore consapevolezza!